venerdì 10 aprile 2015

Ferrante

Ferrante era un vecchio, portava pantaloni corti.
Aveva molte felpe, qualcuna col cappuccio, rollava sigarette sotto il volto lungo e secco. In primavera stava in piazza a fare tiri col canestro.
Non ricordo quale piazza. Non frequento le piazze.

Ferrante era uno che parlava, un tipo da accendino, un tipo da cani. Ogni tanto gli tremava il labbro. Anche le mani, dicono.
Aveva sempre qualche ragazzina, una o due per volta, aspettavano in macchina col cellulare in mano. Una macchina indecifrabile. Scrivevano messaggi e chinavano la testa.
Ferrante non parla mai delle ragazzine che tiene in macchina, eppure sono lì, con i loro occhi. Chissà da dove arrivano.

Abbiamo provato a seguire Ferrante. Tre volte. Altri l'hanno seguito di più. Non fa nulla: è in casa oppure va in piazza a tirare nel canestro. Non mangia e non beve, infatti è molto magro.
Secondo il Chianese è per via dello yoga.
Ferrante ha molte rughe, per questo è vecchio, ma nessuno ricorda che scuola frequentasse. La sua casa è vecchia.

Adesso mangio il pollo.