Rodericus Bartius

De Rodericus Bartius se sabe que tiene un libro Los que son números y los que no lo son (1964), mencionado en Libro de sueños (1976), de Jorge Luis Borges.
Di Rodericus Bartius non sappiamo nient'altro, per cui dovremo inventarci tutto.
La sua prima apparizione risale al 1942 ed è un aneddoto la cui memoria egli stesso provvederà a mantenere viva: la città è Leningrado e Rodericus Bartius corre nella notte con solo un pigiama addosso e un plico di carte sotto il braccio, appena fuggito dalle rovine di una casa di cura distrutta da un bombardamento.
Finita la guerra, nel 1948 entra a Parigi attirato dalla fama della ville e lì si ritrova a frequentare chi per gli stessi motivi vi era arrivato prima, come Emil Cioran, chi per gli stessi motivi vi sarebbe arrivato dopo, come Julio Cortazar, e chi per gli stessi motivi vi era invece rimasto, come Boris Vian. Nel 1952, in seguito al ritorno di Sartre da Vienna, una discussione su Michail Bulgakov degenera in rissa e il filosofo viene violentemente picchiato da Rodericus Bartius che, per evitare ritorsioni, lascia Parigi e fugge dalla Francia. Anche stavolta porta con se solo un voluminoso pacco di fogli.
Nel 1954 è in america, negli Stati Uniti, e monta uno scandalo nei confronti della famiglia Van Loon: Rodericus Bartius rivendica la paternità dell'intera opera di Hendrik Willem van Loon, tiene noiosissime conferenze al riguardo in tutto il paese e si circonda della peggiore feccia che fosse possibile trovare all'epoca. Nell'unica intervista rimastaci a testimonianza di quel periodo, Rodericus Bartius dichiara che: «È arrivato il momento di riprendermi ciò che mi spetta di diritto, il mondo conoscerà finalmente la verità. Van Loon è solo il primo di una lunga serie».
Non sappiamo come andarono a finire le cose; apparentemente la faccenda era tanto assurda da indurre i giornali a dimenticare Rodericus Bartius che, ridotto alla povertà e al ridicolo, si mise a vagabondare di città in città. Nel 1955 viene ricoverato in un ospedale dove incontra Charles Bukowski, nel 1958 viene arrestato in Argentina per rissa assieme ad altre dieci persone. I verbali della polizia riportano come causa della lotta la vittoria del Brasile ai mondiali di calcio ma, se questo era vero per le altre dieci persone, a causare l'ira di Rodericus Bartius era stata una discussione su Boris Pasternak con Roy Bartolomew. Mentre è in prigione aiuta la polizia a risolvere sei problemi senza mai muoversi fuori dalla sua cella, nel 1961 parte per Cuba sperando di poter assistere in prima fila alla fine del mondo ma non accade nulla e tre anni dopo è ancora sull'isola dove incontra Italo Calvino in occasione del suo matrimonio. Sempre nel 1964 Rodericus Bartius, ormai sessantenne, decide di pubblicare la sua opera giudicandola ormai completa: Quelli che sono numeri e quelli che non lo sono, tre volumi per circa duemilaquattrocento pagine, scritto in spagnolo e stampato in circa duecento copie, tutte ritirate dallo stesso Rodericus Bartius che partirà subito da Cuba con il suo voluminoso bagaglio per destinazioni sconosciute.
L'ultima apparizione di Rodericus Bartius avviene a Bruxelles nel 1967, in occasione dei funerali di René Magritte. Lì rivede Roy Bartolomew e gli lascia una copia della sua opera che sarà quella da cui verranno tratti i sette passaggi inseriti poi nel Libro dei Sogni, che è tutto ciò che ci rimane di Rodericus Bartius.