venerdì 14 novembre 2014

Due fantasie

Una brutta giornata.
La città è ancora dovunque, con i suoi occhi e le sue pretese.
Senza più mura, tutti sono il nemico. Il tempo, la storia, sono eventi lontani, di troppo differente portata. Sono concessi solo spettacolini da Venerdì.
A casa. Dietro la porta cerco di chiudere la memoria dell'alveare. Ho disegnato sulle finestre paesaggi di mondi vecchi e lontani.
In camera tu ritagli soldatini di carta.
Sei ancora arrabbiata?
Più soldatini.
Nell'armadio i vecchi vestiti e il ritratto della madre. Non serve spazio per il presente.
Dormo, col buio tu mi vieni vicino. Come vorrei rivederti al mattino.
Le stelle dipinte sul vetro non brillano.

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